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Psicoterapia

Siamo due Psicologhe Psicoterapeute ad orientamento Sistemico-Familiare.

La prospettiva aperta da Bateson e dalla Scuola di Palo Alto, elaborata più tardi dal Mental Research Institute e dal Brief Therapy Center e successivamente da Mara Selvini Palazzoli e dal Milan Approach è alla base delle nostre attività cliniche. Da qui deriva l’attenzione agli aspetti pragmatici, a quello che le persone fanno più che a quello che dicono, al comportamento non verbale più che alle parole, ai processi interattivi più che agli esiti delle interazioni.

Le problematiche principali con cui lavoriamo sono le seguenti:

  • Disturbi d’ansia, attacchi di panico e fobie specifiche;
  • Disturbo ossessivo compulsivo;
  • Disturbi depressivi;
  • Disturbi del comportamento alimentare;
  • Problematiche relazionali di vario genere;
  • Problematiche che interessano il ciclo di vita

Vuoi cominciare un percorso psicologico ma non sai quale è adatto alla tua situazione? Ecco le varie tipologie

di sostegno che proponiamo.

La psicoterapia individuale

La psicoterapia individuale si rivolge a tutti coloro che vivono un momento di disagio, crisi o stress relazionale. Questo momento può incidere a vari livelli sul benessere psicologico, da quello personale, a quello lavorativo, da quello di coppia a quello sociale.
Sono molteplici i momenti in cui le persone si ritrovano a richiedere un aiuto psicologico: cambiamenti nel ciclo di vita, lutti, separazioni, licenziamenti e tutte quelle situazioni che possono minare l’equilibrio psicofisico.

La consulenza psicologica individuale permette di accogliere il disagio della persona attraverso il colloquio, l’ascolto empatico e la possibilità di rinarrare insieme un’altra storia. Insieme, può essere possibile affrontare in modo più adattivo e con maggiore consapevolezza alcune problematiche che la vita ci pone dinanzi.

 

La psicoterapia di coppia

Le difficoltà della coppia possono essere parte della sua naturale evoluzione.
A volte però, le difficoltà risultano insuperabili e c’è bisogno di un aiuto esterno.
Dall’esterno o dall’interno si possono osservare alcuni segni che possono far preoccupare i partner: la coppia non “funziona” più come prima perché sono aumentate le critiche, il disprezzo o i confronti.Le coppie che solitamente sono più problematiche sono quelle in cui le critiche aumentano in modo inversamente proporzionale agli apprezzamenti. I partner non esprimono più apprezzamenti e passano molto tempo a criticarsi l’un l’altro. A volte le critiche nascono proprio da quelle diversità e da quella complementarietà tipica della fase dell’innamoramento: ciò che anni prima aveva unito, oggi separa e distanzia. I vissuti tipici e le frasi caratteristiche di una coppia in cui è forte la critica sono ad esempio: “Non mi sento accettato da te”, “mi critichi sempre”, “apprezzi soltanto gli altri mentre per me solo critiche”. In una situazione di questo tipo la coppia diventa un luogo impervio e i partner, spesso, si allontanano progressivamente.

Succede, a volte, che uno dei due partner si metta in una posizione di difesa. Atteggiamenti di questo tipo si osservano in quelle coppie in cui i partner tendono a passare il loro tempo a dimostrare che le critiche dell’altro sono immotivate. I partner sono in questo caso isolati e il rischio maggiore è la fine della comunicazione. Quando la coppia non comunica più, iniziano i problemi più importanti.

La psicoterapia di coppia è uno strumento molto importante che si può scegliere quando i partner si accorgono che qualcosa si è “rotto”. Durante le sedute, la coppia ha la possibilità di entrare in contatto con le emozioni e i propri bisogni affettivi che spesso risultano frustrati. Questo viene facilitato dal trovarsi in un ambiente protetto, dove lo psicologo non è schierato né da una parte né dall’altra, ma focalizzato sui processi comunicativi della coppia che spesso, risultano disfunzionali.

La psicoterapia familiare

“Vi prestiamo gli occhi per vedere come vede il vostro bambino; prestateci i vostri occhi di genitori per vedere cosa succede a casa”.

(M. Gandolfi)

Spesso i genitori ci chiamano lamentando problemi psicologici nei figli: comportamenti problematici, enuresi o encopresi notturna, paure e ansie, depressione e altri sintomi che preoccupano molto.
Il nostro approccio prevede una fase di consultazione con i genitori e una serie di incontri che coinvolgono tutta la famiglia. Questa metodologia, spesso, può spaventare, perché il genitore può sentirsi coinvolto come parte in causa, come colui che ha generato il problema.

Dal nostro punto di vista la consulenza familiare è uno strumento prezioso perché grazie ad essa, possiamo mettere in evidenza dinamiche relazionali e comunicative tipiche per quella famiglia, che a volte possono essere disfunzionali e radicate negli anni. Grazie a questo strumento, possiamo attribuire un significato al problema sperimentato dal bambino, proporre delle ipotesi e lavorare per il cambiamento.

Alcune delle problematiche che trattiamo sono:

  • –  Disturbi alimentari;
  • –  Ansie, paure e incubi;
  • –  Enuresi ed encopresi;
  • –  Insonnia;
  • –  ADHD (disturbo da deficit di attenzione e iperattività);
  • –  Mutismo selettivo;
  • –  Fobia scolare;
  • –  Ossessioni e compulsioni;
  • –  Comportamenti oppositivi.

Adottiamo due tecniche principali: il Test GM delle relazioni familiari e il Losanna Triadic Play.

Gli ambiti di applicazione possono essere:

  • Disagio psicologico del bambino o dell’adolescente;
  • Adozioni;
  • Separazioni;
  • Ambito riabilitativo in situazioni di handicap;
  • Problematiche comportamentali

La consulenza psicologica nel bambino

Esistono differenti tipi di intervento che noi adottiamo per le situazioni di disagio psicologico in cui è coinvolto il bambino.

Oltre al coinvolgimento dell’intera famiglia in una fase almeno iniziale, svolgiamo colloqui individuali con il bambino. Gli strumenti che utilizziamo sono il gioco, il disegno e il role playing. Attra

verso il rapporto con l’operatore, il bambino può trovare uno spazio di espressione di sé, delle sue ansie e delle sue paure. Può trovare un’ambiente idoneo per esprimere la propria rabbia e la frustrazione.

In chiusura, o comunque in itinere, sono previsti dei colloqui di aggiornamento con i familiari per esplicitare le tematiche psicologiche rilevanti per il bambino e fare un ragionamento sul significato che quel particolare sintomo o problema ha, all’interno delle dinamiche familiari.

Le problematiche che trattiamo maggiormente nei colloqui singoli con i bambini:

  • Stati di ansia (timori eccessivi del giudizio dell’adulto e dei rimproveri, preoccupazione di non essere all’altezza, angosce di separazione)
  • Le situazioni di blocco emotivo (difficoltà a esprimere le proprie risorse cognitive e affettive, inibizioni di varia natura)
  • Manifestazioni di aggressività (verso i coetanei, verso bambini di età diversa, verso uno o entrambi i genitori, verso un fratello o una sorella, verso altre figure adulte, indirizzate verso se stessi)