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Neuropsicomotricità

La psicomotricità è una disciplina che supporta i processi di sviluppo, valorizzando l’individuo come persona che manifesta e realizza sé stesso attraverso il concretizzarsi delle proprie azioni nel mondo, nell’uso dello spazio e degli oggetti, nell’interazione con l’altro e nella capacità di rappresentarsi armonicamente attraverso movimento, parola e gioco. La psicomotricità si interessa dei seguenti aspetti dello sviluppo del bambino:

  • La relazione tonico-emozionale tra il bambino e l’adulto all’interno dei processi di sviluppo;
  • Il gioco pre-verbale e senso motorio nella scoperta della realtà e nell’espressione di sé;
  • Lo sviluppo del gioco simbolico nella formazione del pensiero e dell’identità;
  • La percezione e strutturazione dello spazio e del tempo come elementi fondati nella percezione della realtà;
  • L’organizzazione del pensiero e dell’identità attraverso l’esecuzione dell’azione;
  • Lo sviluppo della socializzazione;
  • L’integrazione delle diverse funzioni, nella formazione delle abilità personali e nello sviluppo della personalità.

La psicomotricità permette una stimolazione globale che va a sostenere le diverse aree dello sviluppo del bambino, secondo caratteristiche individuali:

  • Area motoria, composta da abilità grosso-motorie, motricità fine e grafismo
  • Area percettiva
  • Area emotivo-relazionale-sociale
  • Area cognitiva
  • Area del comportamento.

La psicomotricità si applica in campo educativo-preventivo e in ambito formativo e clinico, sostenendo l’importanza dell’integrazione tra esperienza e sviluppo dell’identità personale, tra azione, riflessione ed intenzionalità, e supportando lo sviluppo attraverso l’azione e il gioco.

 

La psicomotricità terapeutica-riabilitativa si svolge attraverso incontri individuali settimanali, dove può essere coinvolto anche il genitore. Si rivolge a bambini in età compresa tra 0 e 10 anni, che presentano:

  • Disturbi specifici della motricità, come Disturbo della Coordinazione Motoria, Disprassia, Disgrafia o difficoltà minori
  • Disturbi percettivi e dell’organizzazione visuo-spaziale
  • Ritardo Psicomotorio
  • Ritardo cognitivo, primario o secondario ad alterazioni o sindromi genetiche
  • Disturbi della sfera emotiva
  • Difficoltà nella sfera relazionale, come Disturbo dello Spettro Autistico o problematiche minori
  • Disturbi comportamentali
  • Inibizione psicomotoria
  • Iperattività e instabilità attentiva, come ADHD.

All’inizio di ogni intervento psicomotorio viene effettuato un percorso di osservazione e valutazione, così da conoscere il bambino e costruire un progetto e un programma terapeutico efficace. La pratica psicomotoria si pone come obiettivo una buona collaborazione con la famiglia e la scuola, con cui verrà costruito e condiviso il progetto terapeutico, composto da obiettivi selezionati in base alle caratteristiche del singolo bambino.

Da quest’anno si organizzano dei percorsi in piccolo gruppo collaborando con le colleghe logopediste.